25 aprile: Festa Nazionale della Liberazione
Anche quest’anno gli alunni delle Classi Terze di Scuola Media del nostro Istituto ricordano il 25 aprile, Festa Nazionale della Liberazione, partecipando alla cerimonia commemorativa organizzata dall’ Amministrazione comunale di Montechiarugolo…
25 aprile: Festa Nazionale della Liberazione
Come ogni anno, gli alunni delle Classi Terze di Scuola Media del nostro Istituto ricordano il 25 aprile, Festa Nazionale della Liberazione, partecipando alla cerimonia commemorativa organizzata dall’ Amministrazione comunale di Montechiarugolo. Vedi la locandina della manifestazione (Pdf 189 KB)
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“La Libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”
(Piero Calamandrei)
“È proprio vero durante la guerra non si aveva nessun tipo di libertà. Nel giorno del 25 Aprile 1945 l’Italia è riuscita a conoscere il vero significato della Libertà. Non più paura di morire, non più l’ansia di non vedere un domani e non più l’angoscia e il dolore di sentirsi prigionieri della crudeltà. La Festa della Libertà è ciò che ci permette oggi di ricordare come le persone non hanno mai smesso di credere nelle loro convinzioni. Lottando giorno dopo giorno contro i nazi-fascisti, i gruppi partigiani si sono mostrati determinati a ottenere la libertà che avevano sempre desiderato per la propria Nazione. Numerosi articoli di giornale, poesie ed interviste mostrano come prima di questo giorno la vita fosse difficile. Bisognava stare attenti ad uscire di casa per la paura che da un momento all’altro una bomba cadesse da cielo. Un cielo cupo, coperto dal fumo e dalle polveri. Non c’era neanche il sole che poteva dare un minimo di speranza. È giusto che oggi si ricordino quelle giornate ed è bello osservare come una semplice finestra con la luce accesa poteva significare libertà di vita. Dino Buzzati, in una sua poesia, ha voluto portare l’esempio di come fosse cambiata la vita dopo quel giorno…”
(Beatrice – classe 3^B)
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Aprile 1945
“Ecco, la guerra è finita.
Si è fatto silenzio sull’ Europa.
E sui mari intorno ricominciano di notte a navigare i lumi.
Dal letto dove sono disteso posso finalmente guardare le stelle.
Come siamo felici.
A metà del pranzo la mamma si è messa improvvisamente a piangere per la gioia,
nessuno era più capace di andare avanti a parlare.
Che da stasera la gente ricominci a essere buona?
Spari di gioia per le vie, finestre accese sterminio,
tutti sono diventati pazzi, ridono, si abbracciano,
i più duri tipi dicono strane parole dimenticate.
Felicità su tutto il mondo è pace!
Infatti quante cose orribili passate per sempre.
Non udremo più misteriosi schianti nella notte
che gelano il sangue e al rombo ansimante dei motori
le case non saranno mai più così immobili e nere.
Non arriveranno più biglietti colorati con sentenze fatali,
Non più al davanzale per ore, mesi, anni, aspettando lui che ritorni.
Non più le Moire lanciate sul mondo a prendere uno
qua uno là senza preavviso, e sentirle perennemente nell’aria,
notte e dì, capricciose tiranne.
Non più, non più, ecco tutto;
Dio come siamo felice.”
(Dino Buzzati)
“Il 25 Aprile celebra la liberazione dell’Italia dal Nazi-fascismo. È la festa del popolo che riconquista la pace e la libertà.
Ricordiamoci che la Libertà la dobbiamo a tutti coloro che 70 anni fa hanno combattuto fino a dare la propria vita per fondare in Italia la Democrazia, basata sul rispetto dei diritti umani, della libertà individuale senza distinzione di razza, di idee e di religione.
Non possiamo scordarci del valore delle loro vite neppure oggi, seppure sia passato molto tempo. Non si può dimenticare tutto il sangue versato, tutte le famiglie sterminate, i bambini cresciuti orfani, le lacrime versate, le ingiustizie sopportate.
Erano le 8 del mattino del 25 Aprile di 70 anni fa quando i nostri nonni, ancora ragazzi, udirono alla radio il “Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia” proclamare l’insurrezione delle forze partigiane verso i presidi nazi-fascisti, imponendone la resa. E quei ragazzi, insieme, in tanti, fecero la giusta scelta.
La scelta di combattere per la conquista di un sogno: la pace.
Per noi ora è facile dire che quella fosse la scelta giusta ma, allora, in una realtà in cui il bene e il male si confondevano tra eccidi, torture, stragi compiute da entrambe le fazioni, nella follia della guerra, non sarà stato facile.
È questa la lezione da imparare: mantenere la lucidità nel saper riconoscere i valori in cui crediamo, anche quando in molti sembrano non farlo, ed avere il coraggio di difenderli.
Farlo sempre, anche oggi che tutto è più facile. È questo il miglior modo di ringraziare chi ha offerto il proprio coraggio per donarci la libertà. Cosa sarebbe stata l’Italia senza i sacrifici di tanti uomini? Non lo sappiamo. Ma ciò che sappiamo per certo è cosa l’Italia è ora per noi: un paese libero e democratico.
E per questo dobbiamo dire semplicemente GRAZIE.”
(Giulia – classe 3^B)