Ultima modifica: 2 Settembre 2016
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Piano Educativo didattico

disegno scuola dell'infanzia 6

Piano Educativo didattico

 

PREMESSA

 

La Scuola dell’Infanzia si colloca come primo segmento del sistema scolastico sotto il profilo pedagogico, metodologico e organizzativo. E’ una scuola che mediante opportune e adeguate scelte metodologiche, consente ai bambini un primo funzionale approccio con i sistemi simbolico-culturali che caratterizzano l’ambiente di vita e le stesse esperienze infantili. Al centro del progetto educativo della scuola dell’infanzia vi sono quindi gli alfabeti del vivere, del pensare, del comunicare, del riflettere insieme, dell’esprimersi e del rappresentare, tramite i diversi linguaggi della cultura. L’intervento educativo della Scuola dell’Infanzia ha per fine lo sviluppo cognitivo e culturale, che non avviene per trasmissione di contenuti, ma per riflessione sulle esperienze concrete del bambino. La Scuola dell’Infanzia è efficace nella misura in cui è in grado di offrire ai bambini che la abitano un contesto educativo di qualità: questo è il principio di fondo che disegna ogni scelta e ogni azione della scuola stessa. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo, Dir 3-8-2007, n 68, D.M: 31-7-2007, ponendosi in continuità con gli Orientamenti della scuola materna del 1991, prospettano una Scuola dell’Infanzia che si ponga la finalità di promuovere lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza dei bambini, per favorire la formazione integrale della persona.

Sviluppo dell’Identità

Come rafforzamento di atteggiamenti di sicurezza, stima di sé, fiducia nelle proprie capacità, motivazione alla curiosità, nonché apprendimento a vivere positivamente l’affettività, ad esprimere e controllare emozioni e sentimenti, a rendersi sensibili a quelli degli altri.

Sviluppo dell’Autonomia

Come sviluppo della capacità di orientarsi e compiere scelte autonome, di interagire con gli altri, di aprirsi alla scoperta, all’interiorizzazione ed al rispetto di valori, di pensare liberamente, di prendere coscienza della realtà ed agire su di essa per modificarla.

Sviluppo delle Competenze

Come sviluppo e/o consolidamento di abilità sensoriali, intellettive, motorie, linguistico/espressive e logiche/critiche, oltre che di capacità culturali e cognitive.

Sviluppo della Cittadinanza

Come sviluppo della capacità di scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del pensiero, rispettoso comunicare, del riflettere insieme, dell’esprimersi e del punto di vista dell’altro e del rapporto uomo- ambiente. Un ulteriore elemento di continuità con gli Orientamenti del ’91 è legato alla riconferma dei campi di esperienza; il concetto di campo di esperienza non può essere semplicemente accostato all’idea di disciplina o di materia scolastica, ma come venivano definiti dagli O ‘91“i diversi ambiti del fare e dell’agire del bambino”, in un ottica bruneriana, cioè di ambienti connotati dai segni della cultura (gesti, linguaggi, immagini) in grado di dare strutture e “scaffali” alla mente del bambino, di amplificarla, andando ben oltre il semplice richiamo al “fare per il fare”, alla materialità delle azioni del bambino. Il campo è, per noi insegnanti e per i bambini, non una disciplina in tono minore, ma uno spazio simbolico e operativo che dà forma al pensiero. Ci sono più campi, cioè più modi per capire il mondo. Non in modo separato, ma integrato e unitario: la connessione tra i saperi che ci raccomanda E. Morin comincia a tre anni quando un bambino “ scivola” da un campo all’altro per vedere e capire di più. I campi di esperienza non sono astratti e distaccati dalla realtà. Sono diversi modi di pensare, di affrontare la realtà, di conoscerla, di rielaborarla, di condividerla. Sono modi di trasformare esperienze dirette in cultura consapevole. Le “discipline” sono diffuse nelle situazioni, stanno dentro le esperienze.

 

Gli obiettivi  che la nostra scuola si pone sono dunque i seguenti:

 

  • Promuovere lo sviluppo dell’identità

– imparare a star bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato;

– imparare a conoscersi;

– sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità: figlio, alunno,  compagno, maschio o femmina…

 

  • Sviluppare l’autonomia

– acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio corpo;

– partecipare alle attività nei diversi contesti;

– avere fiducia in sé e fidarsi degli altri;

– realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi;

– esprimere sentimenti ed emozioni;

– imparare a motivare le proprie scelte e i comportamenti;

– assumere via via atteggiamenti sempre più responsabili.

 

  • Sviluppare le competenze

– imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e  l’esercizio al confronto;

– saper descrivere la propria esperienza;

– sviluppare l’attitudine a far domande, riflettere, negoziare i significati.

 

  • Sviluppare il senso della cittadinanza

– scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso il dialogo e regole condivise;

– avviare e consolidare il percorso di riconoscimento dei diritti e dei doveri;

– imparare ad essere rispettosi dell’ambiente.

 

PROGETTAZIONE FORMATIVA GENERALE

 

La scuola dell’Infanzia è permanentemente inserita nel sistema di istruzione, è di durata triennale, concorre alla educazione e allo sviluppo affettivo, cognitivo e sociale dei bambini e delle bambine di età ordinariamente compresa tra i tre e i sei anni, promuove la potenzialità di autonomia, creatività, apprendimento.

I traguardi di sviluppo indicati (identità, autonomia e competenza) vanno ripensati come un percorso nel quale, apprendo situazioni significative di esperienza, a ciascun bambino venga data la possibilità di esprimere la propria soggettività e progressivamente di governarla, di interagire e comunicare con gli altri in maniera produttiva e anche di sviluppo della competenza (abilità sensoriali, percettive, motorie, linguistiche e intellettive) che lo impegneranno nelle prime forme di “riorganizzazione dell’esperienza, di esplorazione e ricostruzione della realtà”.

Per migliorare la qualità dello star bene a scuola, in famiglia, nel territorio si cerca una collaborazione attiva e costruttiva tra tutte le realtà quotidiane che seguono la crescita del bambino.

L’avvio dell’anno scolastico, in particolare, è caratterizzato dall’esperienza di conoscersi, di costruire e ricostruire i rapporti e le amicizie; è quindi, dedicato in modo specifico all’inserimento e alla comprensione delle nuove dinamiche relazionali nella propria sezione.

L’inserimento dei bambini nuovi iscritti avviene all’inizio dell’anno scolastico in modo graduale e scaglionato secondo modalità programmate.

 

FINALITÁ E ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA SCOLASTICA

 

La scuola materna deve consentire ai bambini e alle bambine che la frequentano di raggiungere traguardi personali significativi di sviluppo dell’identità, dell’autonomia e delle competenze.

Le attività proposte indirizzate a tali finalità, trovano stimolo e avvio da un esperienza concreta, quali:

–     i momenti di riflessione sull’esperienza vissuta

–     la costruzione di nuove congetture e ipotesi

–     la costruzione e la riorganizzazione del ricordo

–     la comunicazione al gruppo

–     la verifica – verbale, pittorica, manipolativa, grafica dell’esperienza (percorso di sintesi).

 

  •  Le attività di gioco e didattiche trovano organizzazione  anche nell’area prativa esterna organizzata attinente la scuola dell’Infanzia, compatibilmente con la stagione ed ovviamente con la natura delle attività stesse.


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